N.d.L: Quella che state per leggere è la terza parte della raccolta delle avventure di Pellizzaro, una versione rivista e corretta di aneddoti originariamente scritti come commenti da un lettore, adesso diventato autore (prima e seconda parte).
Oggi pomeriggio i pellizzari hanno svuotato giù dalla finestra il contenuto della scopa elettrica, cioè polvere, peli, briciole, blatte, cazzo, merda e tutto ciò che puoi raccogliere su un pavimento che probabilmente viene pulito una volta ogni eclissi solare.
Per carità, nulla di diverso da ciò che hanno sempre fatto, se non fosse che stavolta nel cortile, proprio sotto la loro terrazza, c’era un condomino che stava verniciando le porte.
Non credo ci sia bisogno di spiegare cosa succede buttando la merda dell’aspirapolvere su porte appena verniciate e ancora fresche.
Subito scattano le scene da circo, con il vicino che sale incazzato come una bestia maledicendo Garbaldi che ci ha mescolati e Pellizzaro che si fa le sue ragioni, rispondendo che il cortile non è fatto per verniciare le porte.
Il padrone delle porte è un tipo abbastanza a posto ma molto incazzoso se gli rompi i coglioni. Soprattutto è uno che se le lega al dito, quindi spero che abbia in serbo qualcosa.
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Spin off delle avventure di Pellizzaro.
Pare che lo “Stato delinquente” abbia portato via la Smart a quel parassita sempre in malattia di suo figlio, che somiglia al Piccolo Lucio con quindici anni in più. Da quanto ho capito, origliando una sua conversazione con un vicino, devono aver sequestrato la macchina a quel tamarraccio per un sacco di multe non pagate.
Cosa perlatro probabile, visto che è solito vantarsi di parcheggiare dove cazzo gli pare, superare la fila prendendo le preferenziali, entrare nelle ztl ad ogni ora e qualunque altra cosa possa gratificare simili subumani, facendoli sentire tanto furbi, mentre tutti gli altri invece sono dei cretini che non aspettano altro che essere fottuti da loro.
Particolare interessante: sul suo parabrezza c’era quasi sempre una multa, perché quando le prende ci restano per giorni (c’è chi ha controllato). Probabilmente ritiene che circolare con quel fogliolino rosa in bella vista lo qualifichi come un duro e che le fighe si bagnino al solo pensiero del suo essere un vero uomo che se ne sbatte del codice della strada.
Funfact: Pellizzarino lavora (quando non è in malattia) a due passi dal nostro palazzo. Basterebbe che prendesse il sottopasso pedonale della ferrovia e facesse in tutto, senza correre, meno di dieci minuti a piedi. Però ovviamente mica può andare a piedi e, tra ferrovia, sensi unici, traffico mattutino e troie casalinghe che devono scaricare il marmocchio esattamente davanti al cancello della scuola, dubito che ci metta meno di venti minuti.
Aggiornamento quasi in diretta.
Il figlio di Pellizzaro ha appena litigato col suo vicino di terrazza (quello del pinguino) accusandolo di aver fatto la spia alla polizia per vendicarsi.
Tutto questo come se lo Stato avesse bisogno di soffiate ai Servizi Segreti per sapere che non paghi le multe. Pellizzaro invece non si è visto nè sentito.
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Nuova scenata da mercato di Pellizzaro, consumatasi tra lui e un altro terrone (che però lavora e produce per la società).
Insomma Pellizzaro un bel giorno si è presentato da un meccanico qui vicino (il terrone lavoratore di cui sopra, che poi sarebbe quello che ha riferito la storia) e in nome del loro buon rapporto gli ha chiesto di prestargli il furgone per traslocare.
Non so quale fosse il loro “buon rapporto”, ma credo si limiti al fatto che il figlio scemo di Pellizzaro per un periodo ha fatto finta di lavorare in quell’officina. Fatto sta che gli ha prestato questo cazzo di furgone.
Se questa storia fosse circolata prima, tutto il condominio avrebbe brindato all’imminente trasloco della famiglia di scimpanzè. Notizia però falsa, visto che non ha mai tralocato.
Praticamente il sudicio è rimasto senza macchina (non so che cazzo sia successo alla sua merdosa Classe A) e si è inventato la cazzata del trasloco per farsi prestare il furgone e tenerlo per quasi un mese ad uso automobile. Cioè fino a quanto il meccanico, dopo richieste e solleciti vari, non gli ha fatto un improvvisata a casa, ieri pomeriggio.
La caciarata è iniziata con Pellizzaro che urlava dalla finestra al meccanico per strada ed è continuata con l’arrivo dei parenti pellizzari a fiancheggiarlo.
Frase culto di Pellizzaro urlata con disprezzo: “Nu vero signore nun fa pesare i favori!”.
16 Commenti
PRIMA!
“Nu vero signore nun fa pesare i favori!” mi ha ucciso.
Pellizzaro presidente!
Pellizzaro idolo!
Grandeee!!
Ma di cosa campa Pellizzaro?
Chissà percè non mi stupisce che questa scimmia sia un napoletano?
Merda!
Merda che puzza!
te prego scrivi un altro articolo… questa roba è epica
poi una foto del sig. Pellizzaro sarebbe il top!
Perchè i napoletani non si lavano?
perche Pellizzaro e il sig.Pogrom non si fanno piu sentire?
Cazzo quanto mi mancavano Le Cronache.
Pellizzaro maestro di vita!
Vogliamo un nuovo capitolo.
Ma un nuovo capitolo quando arriva?
I napoletani sono una razza di merda.
Tutti i meridionali sono allergici all’istruzione e dotati di un basso quoziente intellettivo, e lo dico da meridionale, ma i napoletani, a differenza degli altri meridionali, di questi difetti ne fanno un vanto, la “napoletanità”, consiste nel compiacersi dell’essere ignoranti, nel rifiutare la scolarizzazione, nell’affidarsi alle superstizioni e alle maldicenze, mostrandosi falsi con chiunque, bonari solo nell’apparenza, ma gretti, veniali ed intolleranti all’atto pratico, i napoletani sono zingari stanziali, hanno la stessa mentalità chiusa, basata sul culto della menzogna e della diffidenza; quando un settentrionale conosce un meridionale lo trova sgradevole, ma quando conosce un napoletano lo trova odioso, perché si scontra con la sua sbruffoneria ed intuisce la sua falsità di fondo.
Se nel resto d’Italia i meridionali sono malvisti è soprattutto colpa dei napoletani, è per questo che spero nella secessione del Paese in macroregioni, sono sicuro che la Campania (cioè Napoli) vorrebbe restare autonoma, rifiutando di unirsi al gruppo meridionale, il quale ne trarrebbe solo un forte giovamento, e dico sul serio.
È tutto vero ! Posso testimoniare attraverso la mia disavventura o semplicemente “sogno infranto ” .
Sin dalla mia adolescenza , vissuta nelle case popolari zona isolotto, gli altri bambini sognavano di fare i “giocatori di calcio in costume” … mentre Io avevo solo un desiderio:
Diventare il più grande venditore di cocco di Vada e forse un giorno addirittura di’ Viareggio. Arrivato alla matura età di 16 anni , bello come il Renzie , con il mio cesto di vimini plastificato ikea e 19 cocchi Esselunga in offerta , ciabatte della mi Zia Titinella e una canotta portafortuna giallo vomito sbiadita presa di nascosto dal cassetto di mio fratello prendo il treno per Viareggio con la speranza nel cuore e la visione nella mente. Ma la canotta non aveva fatto bene il suo lavoro oppure non poteva nulla contro la lobby dei Napolai vendicoccobello a 1euro e cinquanta we we , appena arrivato un tizio nero come un sacchetto della monnezza , senza collo, senza fianchi , praticamente una damigiana chianti rufina mi chiama dicendomi ” weeee bello ramm na fella bona” , ringrazio San Giovanni che non vuole inganni , taglio la fetta di cocco , glielo porgo e lui la scaraventa lontano!
Rimango pietrificato come il pane toscano dopo un giorno e lui mi dice ” Fa skifoooo, mo te lo do Io il cocco buono ” . Era l estate del ’96 e con la promessa da parte di questi Napoletani di un diploma in coccaio dopo lo stage di tre mesi non retribuito senza rimborso spese mi sono rotto il culo e poi loro sono spariti !!!! Si sono approfittati di me , ma Io li ringrazio perché mi hanno insegnato tanto. Ho imparato che se non sei nato a Napoli non puoi vendere il cocco.
15 marzo 2023 FORZA TIFOSI EINTRACHT!!!!!